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Dormi stanotte sul mio cuore

Dormi stanotte sul mio cuore, narrativa italiana scritta da Enrico Galiano, è stato pubblicato nel 2020 dalla casa editrice Garzanti.


Sono entrata in libreria con l'intento di dare solo un'occhiata, sapendo che a casa avevo già una torre di libri da dover leggere. Ma la copertina mi ha colpito e leggendo poi l'autore, ho semplicemente sorriso e me lo sono presa, annullando tutti i miei piani. Dovevo assolutamente leggerlo! Ed ero sicurissima che quella pazzia sarebbe stata pienamente ripagata dal gran talento di Galiano di far innamorare i suoi lettori di tutti i suoi romanzi.


Ed è stato così, se non fosse stato per il pochissimo tempo che avevo a disposizione, me lo sarei divorata. Eppure se devo dire la verità, per quanto la mia testa stava solo sull'idea di andare avanti, non mi è dispiaciuto leggerlo con calma, un pezzo ogni sera, perché sono riuscita ad assaporarmi ogni piccolo momento tragico o felice di Mia ed esserle comunque vicina con il cuore e il fremito di scoprire come andasse avanti tutta la sua storia. è proprio questo che apprezzo di Galiano in ogni sua storia a cui da vita, la semplicità e la fluidità con cui scrive la vita dei suoi personaggi tragica o no che sia. Riesci ad immedesimarti nella vita dei personaggi, avvolgendoti completamente e facendoti collegare con la mente a loro.


Mia è un personaggio rotto, distrutto, che scrive la sua storia dalla panchina di una stazione all'età di ormai trent'anni. Racconta una parte di sè che ha sempre sentito incompleta. Un ricordo ormai sbiadito di un ragazzo adottato, due anni più grande di lei, dai suoi genitori, e diventato come un fratello e poi qualcosa di più forte. Un' amicizia così speciale che la segnerà per tutta la vita. Un’amicizia che profuma d’amore fin dal primo istante. Un’amicizia tra due anime fragili che non hanno bisogno di parole per raccontarsi.


"Lo portarono a casa che avevo quasi dodici anni. Lui forse tredici. Come un fratello senza esserlo, un ragazzo con gli occhi fatti di ghiaccio che non riusciva a parlare, un ragazzo senza nome che nemmeno si sapeva di preciso da dove venisse. Fede. Decisi che si chiamava Fede. Non come diminutivo di Federico. Fede nel senso di Fede. Non lo scelsi io: lo trovai all'improvviso, come un regalo sul letto quando torni da scuola. Guardai i suoi occhi color del ghiaccio ma, prima dei suoi occhi, le mani. Fede era la musica che passa in sottofondo mentre la gente ti parla. Era il profumo della pizza calda appena sfornata al centro commerciale. Era il calore del termosifone quando fuori piove. Era tutte queste cose stupende da quasi un anno, quando me l’hanno portato via, una notte di tuoni e pioggia. Tutti dicevano che mi aveva fatto del male. Lo avevano mandato via, lontano, dove non lo avrei più potuto vedere."


Questo amore però le lascia un segno praticamente indelebile, cioè la fefo. è così che Mia chiama la sua afefobia, diventata come una amica indesiderata, ma inseparabile, la paura che le fa provare dolore al solo contatto con le persone. La vita di Mia continua però, quando Fede è costretto ad andar via e la fefo si fa presente con pezzi di vita praticamente scomparsi. Margherita, la sua maestra e migliore amica, il mio personaggio preferito devo ammettere, la aiuta a superare ogni dilemma con le sue famose frasi prese dal suo libricino da cui è inseparabile. Un'amicizia un po' strana, all'inizio pensavo fosse strana come cosa, ma poi, man mano che leggevo, mi sono letteralmente innamorata della loro amicizia. Margherita è un personaggio, se pur secondario, sempre presente, che rende il personaggio solitario di Mia, meno solitario.


Ma comunque, nonostante la fefo, la vita di Mia continua ad andare avanti, se pur piena di dolore e delusioni, il suo cuore continua a battere. Batte così forte nei confronti di Fede, che la porterà a fare cose folli che vanno oltre la sua personalità timida. Il suo essere testarda la farà andare contro i suoi principi, contro i suoi genitori e la porterà a scoprire una verità repressa e sostituita da una falsa. La riporterà da Fede.


Recensione di Francesca


Voto: 5 stelline


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