Il male naturale
- UrbanBook

- 13 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Oggi vi parlerò di un libro piuttosto particolare che mi ha lasciato perplesso, ma in senso positivo. Il male naturale, scritto da Giulio Mozzi è un’edizione (almeno la mia che è l’originale, una dei pochi rimasti, trovato nella libreria "Alta Acqua" di Venezia durante una piccola vacanza) Mondadori e stampato nel 1998, è stato considerato uno dei libri più “sporchi” e informi pubblicati allora. Sparì da tutte le vendite, mentre adesso viene quasi considerato un libro di culto.

"Basta controllare le date che accompagnano ognuno dei racconti di Giulio Mozzi per avere un’idea di quale sia stata la loro gestazione- posso essere stati anni, anche molti anni per poche pagine – e il loro senso profondo.
Sono racconti che partono da una frase, da un’immagine, da un ricordo, che si sviluppano finché lo consente una sorta di impulso naturale a proseguire. Poi si fermano e magari restano lì, fino a quando, dopo mesi o anni, si chiarisca in che direzione vanno, che cosa vogliono veramente dire, e allora lo loro storia continua, essi trovano il loro epilogo, alcuni.
Altri, simili, nelle sorte degli organismi viventi che sono più o meno fortunati, più o meno adatti a sopravvivere, non troveranno mai l’esito di una conclusione. I racconti di Mozzi procedono come rivelazioni, svelano ciò che prima era nascosto, folgorano un’oscurità.
Ma una storia può cominciare con la sua avventura solo quando l’autore abbia trovato la frase d’inizio, Super nivea, il racconto più lungo di questo libro, l’inizio l’ha atteso più di cinque anni. Poi è stato scritto quando hanno visto la luce le parole dell’attacco: “Della storia di Miroslava io non so quasi niente”.
Il male naturale è il male che non ha nulla a che vedere con la morale, è qualcosa che lavora dentro di noi con semplice, imprevedibile inevitabilità, e permea un qualsiasi aspetto della nostra vita e della nostra morte con manifestazioni multiformi. Può avvenire, come in Apertura, che una ragazza goda a straziarsi il corpo di tagli, o, in Un male personale, che un ragazzo non possa fare a meno di rivedere in ogni donna l’immagine della sua prima fidanzata morta, oppure che in una semplice cena a quattro, davanti alle pizze, due ragazzi e due ragazzi intessano una conversazione come tante, ma a un certo punto, né caldo rassicurante della pizzeria, nella ragazza che si chiama Ruota comincino a farsi strada ricordi arcani, come se non appartenessero a lei, alla sua vita, perché ciò che la invade è la memoria vertiginosa delle sue precedenti incarnazioni. La ragazza Ruota…
È un male che a volte colpisce il lettore con diretta, feroce, evidenza e a volte va scoperto nelle pieghe anche morbide della vita, dove non è meno inquietante.
La scommessa de Il male naturale è alta, Mozzi non si ritrae dal parlare di vita, di amore, di sesso, di morte, di amicizia, di sentimenti, dei cosiddetti “grandi temi” con approccio assoluto, frontale e allo stesso tempo quasi trascendente; tratta le manifestazioni del carattere come la carne dei corpi, con forza biologica, elementare, trovando subito fulminanti evidenze, disarmanti chiarezze, dove spesso non siamo capaci di vedere che groviglio, confusione e le pause dei giudizi sospesi, delle parole che non si ha la forza, il coraggio, la sfrontatezza di pronunciare.
Non ci sarebbe molto da dire, la trama dice già tutto, ci spiega anche cosa vuole dire l’autore nel complesso, per questo ho deciso di metterla."
Dire che mi è piaciuto il libro è poco, forse un po’ difficile da leggere perché ci vuole molta attenzione, un po’ come quando cerchi di capire il pensiero di un qualche filosofo, ma poi alla fine arrivi alla conclusione, al nocciolo del pensiero e al suo reale significato. Ci pensi e ci ripensi e pian piano inizia anche a piacerti sempre di più.
Nell’insieme dei vari racconti Mozzi si concentra sui corpi, sulle carni e sul sesso e con questi ci spiega come tutto ciò che ci provoca gioia è in realtà abitata dal male, ma non un male in cui la colpa è di qualcuno, ma un male naturale. Lui non commisera l’uomo ma analizza, scientificamente, dove l’uomo può arrivare e provare il suo corpo, nei bui corridoi del suo essere.
Durante tutto il racconto Mozzi non si censura, è diretto e preciso come le perversioni degli uomini, per questo dico che non è una lettura semplice. Bisogna sempre stare attenti e allerti a quei pezzi di vita descritti in modo così crudo da farti sentire la violenza, il dolore e la disperazione nel parlato.
Potete ora ritrovare il male naturale nelle librerie nella nuova edizione di Laurana Editore pubblicato nel 2011, in cui l’autore ha anche aggiunto un nuovo capitolo.
Recensione di Francesca
Voto: 4 stelle





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